Cavallo di ritorno auto | Cos’è e come funziona

Cosa significa l’espressione “cavallo di ritorno”, ecco che significa questo modo di dire entrato nella cronaca dei giornali

cavallo di ritorno
Furto auto (Foto Adobe – dcmotori.it)

Con questa locuzione non si intende parlare di animale, infatti “cavallo di ritorno” non ha nulla a che fare con gli equini. Non è un’espressione sportiva né indica la mossa di un gioco di strategia. Purtroppo è una formula usata per ben altro. Si tratta infatti di un atto criminale di un‘estersione vera e propria.

L’espressione è entrata nelle cronache qualche anno fa, con la tragica scomparsa del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ma fa parte di un gergo legato al crimine anche da prima dell’omicidio del militare a Roma. Nello specifico indica un comportamento attuato con i furti di auto, ma non solo, dai criminali. Ecco di che cosa si tratta.

Cosa vuol dire “cavallo di ritorno”

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Furto auto (Foto Adobe – dcmotori.it)

Con l’espressione si indica soprattutto un’estersione, un ricatto ai danni della vittima di un furto, soprattutto del furto di autovettura. Il colpo in genere necessità di una specie di organizzazione. La banda è composta da chi ruba l’auto, da un complice che si occupa di contattare la vittima per chiedere il pagamento di un riscatto allo scopo di riavere il bene sottratto e di un terzo malvivente che fa la consegna in un determinato posto in cambio dei soldi.

In pratica la sfortunata vittima deve pagare per riavere indietro il bene del quale è proprietario. Spesso le denunce, effettuate dopo il furto, vengono ritirate al momento della telefonata ricattatoria per riottenere indietro la merce sottratta. Si preferisce pagare per riavere indietro l’auto in tempi brevi e senza ulteriori complicazioni.

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Fortunatamente a volte chi subisce il danno preferisce comunicare alle forze dell’ordine anche la chiamata minatoria. Questo è l’unico modo per bloccare i malviventi e riavere il bene senza pagare. A essere particolarmente presente in questa attività è la criminalità organizzata con un giro d’affari di milioni di euro, secondo le stime più recenti.

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Quindi si tratta di un vero e proprio racket che frutta ingenti capitali alla criminalità organizzata e falsa anche le statistiche dei furti d’auto redatte dal ministero degli Interni. Cavallo di ritorno quindi è una mossa degli scacchi, ma una mossa dei criminali.