Bonus benzina da 200 euro: cosa fare per averlo

A chi è indirizzato e come ottenere il bonus benzina, un beneficio per combattere il caro energia e l’aumento dei carburanti

Buono benzina scadenza
Buono benzina (Foto Unsplash)

Nei mesi scorsi i provvedimenti orientati a trovare dei sostegni per i cittadini alle prese con il rincari dei carburanti come delle bollette energetiche sono stati diversi e con beneficiari diversi. Tuttora questo tipo di interventi è al centro del dibattito del nuovo governo, alle prese con una situazione economica tutt’altro che rassicurante.

Il bonus benzina ha avuto il via con il Decreto Energia convertito nella legge numero 51 del 20 maggio 2022 e successivamente ha avuto dei chiarimenti operativi con alcune circolari dell’Agenzia delle Entrate, l’ultima delle quali numero 35/E il 4 novembre 2022. Importante ricordare che al momento è erogabile fino alla conclusione del periodo d’imposta 2022.

Quali le scadenze e le modalità per il buono benzina da 200 euro

Buono benzina scadenza
Buono benzina (Foto Unsplash)

Innanzi tutto la scadenza per l’erogazione del buono benzina è il 12 gennaio del 2023, secondo il “principio di cassa allargato“. Ma come funziona? A esserne interessati tutti i dipendenti del settore privato per indennizzare le spese maggiori sostenute per i carburanti. Il buono può essere versato immeditamente dal datore di lavoro a prescindere dagli accordi contrattuali nazionali. Il lavoratore può ricevere il bonus benzina fino alla cifra prevista dalla norma, cioè 200 euro.

La misura è esentasse per il lavoratore, non forma reddito Irpef ed è deducilbile interamente dal datore di lavoro e può sostituire un premio di risultato. Per averlo il lavoratore non deve fare altro che richiederlo al proprio datore di lavoro. Il bonus serve a sostenere le spese per benzina, diesel, GPL e metano. In più è possibile utilizzarlo per la ricarica di veicoli elettrici.

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In buona sostanza si tratta di una sorta voucher per l’acquisto dei carburanti e che le imprese possono dedurre completamente dal reddito d’impresa. Le aziende interessate non devono essere soltanto quelle interessate ai trasporti, ma anche gli studi professionali e il terzo settore non interessato ad attività commerciali.

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Difatti tutte le imprese private possono erogare il bonus ai propri dipendenti per sostenerli nelle spese dei carburanti. Ultima annotazione da sottolinerare che questo beneficio è cumulabile con gli altri benefit previsti dalla legge per altri bene e servizi (i cosiddetti fringe benefit).