La Polizia municipale fa piazza pulita dei veicoli a due ruote lasciati irregolarmente parcheggiati sulle strade. Cosa sta succedendo
L’arrivo dei veicoli monopattino nelle grandi città è apparso come una sorta di sbarco, di vera e propria invasione nelle strade. Il preannuncio di un’occupazione delle carreggiate non più ad appannaggio di auto, scooter e moto privati, oltre che dai mezzi di pubblici di ogni sorta si è manifestato quando hanno iniziato a circolare le biciclette elettriche con l’ormai consolidato servizio sharing in salsa fai da te.
Certo, con i monopattini l’egemonia dell’asfalto ha contagiato anche i marciapiedi; e qui la “concorrenza” – se così si vuol dire – è rivolta ai pedoni. Sia chiaro, si parla di una concorrenza del tutto illegale e ad oggi il parcheggio “selvaggio” dei monopattini costituisce un drammatico problema di ordine pubblico per le amministrazioni locali dei grandi centri urbani. Il successo registrato dal noleggio di questi mezzi è attualmente proporzionale al crollo del decoro degli spazi pubblici.
Monopattini elettrici, pioggia di sequestri a Milano: ecco le aziende sharing coinvolte
Nonostante l’indubbia comodità che i monopattini a motore elettrico hanno dimostrato nel contribuire a coprire brevi e medie distanze di percorrenza abbattendo l’utilizzo dei veicoli a combustione propri o la congestione dei mezzi pubblici, agendo positivamente alla rapidità di spostamento, sembra davvero ardua l’impresa di responsabilizzare una consistente parte di cittadini e turisti ad un parcheggio regolare dei primi presso le aree adibite e stabilite dalle istituzioni locali.
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La città di Milano – come molte altre città italiane – in tal senso, è messa a dura prova. La mobilità sostenibile sembra essere infatti divenuta un’urgente questione da risolvere con celerità. La sosta selvaggia dei monopattini elettrici messi a disposizione dal servizio sharing ha registrato, negli ultimi tempi, un numero di sequestri pari a 1.700, da parte della Polizia locale. E questo soltanto in cinque mesi.
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Soltanto in un giorno sono stati effettuati dai 12 ai 28 sequestri. Tra gli operatori con il maggior numero di sequestri ci sono Lime e Bird, ma anche Wind-Tier e Voi Technology. Al contrario, tra le aziende più virtuose si collocano Helbiz, Bit e soprattutto Dott, con soltanto 60 infrazioni commesse nell’arco di 5 mesi. L’infrazione più diffusa è la sosta sui marciapiedi, ma nessun limite è posto nell’abbandonare il mezzo sulle rampe di accesso per i disabili o nei parcheggi riservati, oppure davanti ai passi carrabili e in stretta prossimità delle fermate del trasporto pubblico. Si raccomanda l’uso delle rastrelliere per biciclette, e di parcheggiare presso gli stalli per le moto situati nelle aree riservate.