Auto benzina e diesel, rinviato il voto sullo stop

Il voto per attivare lo stop della produzione di auto a benzina e diesel è stato rinviato. Il premier italiano considera questo un successo

auto inquinamento benzina e diesel
Auto inquinamento (Foto Pixabay – dcmotori.it)

La transizione ecologica tarda ancora ad arrivare. Specialmente in Italia. Ovviamente non è tutto oro ciò che è verde. Dietro all’economia green ci sono grandi interessi che circolano. Ma questo non è motivo sufficiente per tornare su dei passi che sono stati avviati fin troppo tardi. I disastri da cambiamenti climatici sono evidenti. Ed il parco auto circolante è tra i maggiori fattori di inquinamento. Specialmente chi circola con i carburanti a benzina e diesel.

Da circa un paio d’anni la Commissione Europea ha messo in agenda lo stop alla fabbricazione e circolazione di auto a benzina e diesel dal 2035. Un obiettivo fattibile, dato che all’epoca mancavano 15 anni. Tempo che potrebbe essere fin troppo lungo prima che la situazioni climatica peggiori. Eppure molti stati, tra cui l’Italia in prima fila, non hanno accolto di buon grado la proposta.

Voto su abolizione auto benzina e diesel rinviato, la posizione dell’Italia

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Auto inquinamento (Foto Pixabay – dcmotori.it)

Alla prima approvazione del testo solo la Polonia era risultata contraria, con l’astensione della Bulgaria e la Germania in bilico. Ora, con il nuovo Governo, anche l’Italia si è schierata dalla parte del no. In precedenza era favorevole. Il voto è stato rinviato. Decisiva la posizione della Germania, dato che per il blocco alla legge basano quattro no. Che prima eran lnani, ma che con il cambio di direzione dell’Italia si avvicinano. E dunque non si conosceranno a breve le sorti delle auto a benzina e diesel entro il 2035.

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Rispetto al tema, Giorgia Meloni ha considerato un successo tutto italiano il rinvio del voto: “ll rinvio del voto alla riunione degli ambasciatori Ue è un successo italiano. La posizione del nostro governo è che una transizione sostenibile deve essere pianificata per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale. Gli Stati devono poter scegliere la via migliore per ridurre le emissioni e non escludere vie diverse dall’elettrico”. Nel frattempo la Germania si spacca, dato che nella maggioranza i liberali guidano insieme ai Verdi.