La questione della successione dei beni non è semplice. Nel caso dell’auto, se il defunto di cui si deve accettare o rifiutare l’eredità ha debiti, cosa fare?
La condizione economica di una persona defunta purtroppo è una delle prime incombenze da mettere sul piatto subito dopo il decesso. Se il de cuius lascia un testamento scritto, il problema dell’eredità è relativo. A parte situazioni in cui il testamento risulta impugnabile, la suddicvisione dei beni è già spartita. In caso contrario si attiva il procedimento di successione, che comprende tutti i beni, sia immobili, come case e terreni, che mobili, come auto, conti correnti bancari e preziosi.
L’auto è uno dei beni generalmente più contesi all’interno dello stesso ambito familiare. Se ci sono più eredi, quello che alla fine solitamente capita è che il bene venga venduto e la cifra ottenuta divisa tra gli eredi stessi. Oppure che pur mantenendo intestazione plurima, l’auto venga utilizzata solo da un membro della famiglia. E questo nel caso in cui l’auto risulti un attivo della successione. E se invece è coperta di debiti e dunque fa parte dlle voci passive dell’eredità?
Auto defunto, si acquisiscono anche i debiti in eredità?
Come accennato, la pratica della successione e dell’eredità non è semplice. Specialmente se sono diverse le persone chiamate all’eredità. In assenza di testamento, quando si apre il procedimento di successione, la prima cosa da fare è inventariare i beni del defunto, così da avere chiara la questione degli attivi e passivi. Si ricorda che in caso di debiti, l’erede può anche rifiutare l’eredità, sia attivi che passivi. Nel caso in cui si erediti da un parente defunto un’auto con dei debiti pendenti, come ci si deve comportare?
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La legge specifica che i debiti, anche quelli sull’auto, seguono il proprietario dal defunto all’erede. Che dunque dovrà caricarsi l’onere di risolvere la questione fiscale, o potrà andare incontro a recupero forzoso, pignoramento dell’auto e del conto corrente. L’unica ammenda riguarda le more e gli interessi. L’erede non è considerato responsabile del comportamento del defunto quando era in vita, dunque le sanzioni non verranno addebitate all’erede, che dovrà corrispondere unicamente il costo delle cartelle esattoriali.